In linea con il Decreto Ministeriale n. 226 del 14/12/2021, il nostro Ateneo favorisce la creazione di dottorati in partnership con imprese, enti produttivi e soggetti privati qualificati. Questo modello innovativo risponde all’obiettivo di coniugare formazione dottorale ad alta qualificazione con ricerca applicata e trasferimento tecnologico.
Secondo il DM 226/2021, le università possono istituire dottorati che coinvolgono attivamente imprese e altri enti di ricerca qualificati, anche attraverso convenzioni o consorzi.
In particolare:
- È possibile ottenere la qualifica di “dottorato industriale” per quei corsi in cui l’impresa partecipa direttamente (anche come partner in consorzio) e collabora nella progettazione scientifica e formativa;
- Le convenzioni fra università e imprese devono disciplinare i ruoli, la ripartizione delle attività di ricerca, inclusa l’attività svolta presso l’azienda, e i meccanismi incentivanti per promuovere il trasferimento tecnologico;
- I dottorandi coinvolti in tali percorsi possono essere dipendenti dell’impresa (in azienda) oppure selezionati tramite bando pubblico: nel secondo caso, l’azienda può finanziare una o più borse di dottorato, oppure ospitare un proprio dipendente dottorando.
La collaborazione con imprese offre numerosi vantaggi:
- Ricerca strategica: le imprese possono definire insieme all’università il progetto di ricerca, allineando le attività di dottorato con obiettivi industriali e innovativi;
- Trasferimento tecnologico: grazie ai meccanismi incentivanti previsti nelle convenzioni, i risultati della ricerca possono essere valorizzati dall’impresa per prodotti, servizi o processi competitivi;
- Formazione alta e motivata: coinvolgere giovani ricercatori con competenze dottorali consente di preparare professionalità altamente qualificate, pronte a contribuire allo sviluppo aziendale;
- Finanziamento flessibile: le imprese possono scegliere tra finanziare borse dottorali, sostenere progetti condivisi o far partecipare propri dipendenti come dottorandi.
Collaborare con il nostro Ateneo può rappresentare un'importante opportunità per le imprese o un istituto di ricerca con attività di R&S per:
- Attivare un dottorato su misura per le esigenze di ricerca.
- Sostenere borse di dottorato, co-progettando il percorso di ricerca.
- Accogliere dottorandi nelle proprie sedi, integrando competenze di alto livello nel team di ricerca.
- Sviluppare prototipi, prodotti o soluzioni industriali basate sulle attività di dottorato e incentivare il trasferimento dei risultati.
La collaborazione tra imprese/enti produttivi/soggetti privati qualificati e Ateneo è fondamentale per creare un ponte solido tra conoscenza e innovazione: per formare dottori di ricerca che non solo producono nuove idee, ma le trasformano in valore concreto per l’economia e la società.
I Dottorati industriali sono corsi in cui l’impresa o l'ente l'ente produttivo partecipa direttamente (anche come partner in consorzio) e collabora nella progettazione scientifica e formativa, sono percorsi finalizzati a coniugare ricerca di alta qualità e trasferimento tecnologico. Possono assumere la denominazione di “dottorato industriale” quando la collaborazione con l’impresa è parte integrante dell’organizzazione e del progetto formativo.
Destinatari e struttura: i posti possono essere riservati anche a dipendenti dell’impresa che svolgono attività di elevata qualificazione; i dottorandi trascorrono periodi di lavoro e ricerca sia in Ateneo sia in azienda, secondo quanto definito nella convenzione.
Governance e convenzioni: la relazione università–impresa è formalizzata tramite convenzione o accordo che disciplina ruolo dei tutor (accademico e aziendale), piano di ricerca, durata delle attività presso l’impresa, proprietà/intellectual property e modalità di valorizzazione dei risultati. Il dottorato industriale rientra nei tipi di corso disciplinati dal DM 226.
Forme di finanziamento e vantaggi per l’impresa: finanziamento tramite borse co-finanziate dall’impresa, contratti di ricerca, o risorse PNRR quando previste; l’impresa può sostenere la borsa o ospitare propri dipendenti con contratto. Il coinvolgimento aziendale facilita il trasferimento tecnologico e la possibilità di inserire personale altamente qualificato.
Per Dottorati in semplice cofinanziamento si intendono quei percorsi in cui l’università bandisce posti di dottorato nel normale ambito accademico ma aziende, enti pubblici o soggetti privati finanziano una o più borse o contributi per specifici progetti di ricerca senza assunzione diretta di dipendenti come dottorandi.
Caratteristiche operative: il bando resta di competenza dell’Ateneo (selezione pubblica dei dottorandi), mentre la convenzione o accordo tra Ateneo e ente finanziatore definisce impegni economici, durata della borsa, eventuali periodi di ricerca in azienda e la titolarità dei risultati. L’ente cofinanziatore non sempre svolge il ruolo di “partner operativo” quotidiano: può limitarsi al contributo economico e a definire aree tematiche di interesse.
Forme di finanziamento: cofinanziamento della borsa (quota parte dell’importo), contributi per spese di progetto (strumentazione, missioni, formazione), o partecipazione a fondi e bandi (es. misure PNRR che prevedono cofinanziamento imprese–università). Il DM consente e disciplina la co-progettazione e la rendicontazione nell’ambito delle convenzioni.
Vantaggi: per l’impresa, possibilità di indirizzare ricerca su temi strategici condividendo costi e benefici; per l’Ateneo, ampliamento delle risorse e opportunità di rete con il mondo produttivo.
I Dottorati Executive sono percorsi pensati per professionisti e dirigenti già inseriti nel mondo del lavoro che intendono conseguire il titolo di dottore di ricerca con modalità formative più flessibili e con forte legame alle esigenze aziendali e professionali. Tali percorsi sono esplicitamente contemplati nel quadro di flessibilità e cooperazione previsto dal DM 226.
Organizzazione e destinatari: i candidati sono in genere lavoratori dipendenti o professionisti con esperienza che necessitano di una modalità organizzativa che contempli periodi di ricerca compatibili con l’attività lavorativa (es. frequenze intensive, presenza ridotta in Ateneo, tutoraggio congiunto). La progettazione prevede la partecipazione dei referenti aziendali e la definizione di obiettivi applicativi e formativi chiari.
Finanziamento e rapporti con le imprese: possono essere finanziati dall’azienda (ad es. come sviluppo professionale del personale), da fondi aziendali per formazione, o attraverso borse dedicate; la convenzione regola l’impegno economico, i tempi e le modalità di attività in azienda. Il valore aggiunto è l’allineamento immediato tra risultati della ricerca e bisogni aziendali.
Aspetti formativi: prevale l’attività di ricerca, ma con forte attenzione a risultati applicativi e trasferibilità in contesti aziendali; è prevista congruenza con i requisiti di ammissibilità e con le garanzie qualitative indicate dal DM 226.
Il Dottorato in apprendistato è una modalità che consente di attivare contratti di apprendistato professionalizzante finalizzati alla formazione in funzione del conseguimento del titolo di dottore di ricerca. Il DM 226 prevede espressamente la possibilità di attivare contratti di apprendistato finalizzati al dottorato, equiparati alle borse ai fini del computo dei posti.
Caratteristiche contrattuali e strutturali: il dottorando è assunto dall’impresa con contratto di apprendistato e svolge attività di ricerca riconosciuta nel piano formativo; la convenzione tra Ateneo e impresa disciplina il piano formativo, la prevalenza dell’attività di ricerca e i periodi in azienda/ateneo. Questi posti possono essere contabilizzati come posti di dottorato e concorrono al numero minimo necessario per attivare il corso.
Finanziamento e diritti del dottorando: il contratto di apprendistato sostituisce la borsa (il dottorando è dipendente con retribuzione secondo contratto), ma l’Ateneo deve garantire le condizioni formative e la prevalenza delle attività di ricerca; le convenzioni disciplinano inoltre aspetti come permessi per attività accademiche, proprietà intellettuale e mobilità.
Vantaggi: per l’impresa significa integrare ricerca e sviluppo con risorse umane formate internamente; per il dottorando, combinazione di esperienza lavorativa retribuita e percorso di ricerca con pieno riconoscimento accademico.