
Ortigia ha ospitato, nei giorni scorsi, la Summer School "SoBIiCPS" di UniMe che ha introdotto i partecipanti alla gestione di sistemi complessi denominati Smart Cyber-Physical Systems. Si tratta di sistemi che richiedono la gestione congiunta del software (a cui siamo ormai abituati) e dell’hardware (tipicamente distribuito geograficamente e appartenente a domini diversi), in cui non esiste una netta distinzione tra le varie componenti: calcolo, archiviazione, rete e Internet delle Cose (IoT) contribuiscono tutti alla creazione di ambienti di elaborazione moderni, ed è quindi necessario tenerli sotto controllo simultaneamente.
La Scuola, patrocinata dall'Ateneo peloritano, dal Laboratorio su Smart Cities e Communities del CINI, e del Comune di Siracusa, ha offerto un approccio completo alla progettazione, implementazione e utilizzo dei CPS, ovvero sistemi informatici caratterizzati da una forte interazione tra ambiente fisico (dotato di sensori e attuatori) e parte digitale (il Fog e il Cloud, in senso ampio). Sensori, schede, dispositivi edge, risorse di calcolo, archiviazione e rete sono stati gestiti come elementi di un insieme unico in cui tutto può essere virtualizzato e combinato per creare l’infrastruttura su cui sviluppare servizi e applicazioni. Il continuum infrastrutturale ha rappresentato l'ambiente operativo all’interno del quale hanno operato i partecipanti per mediante il calcolo edge (sfruttando risorse remote), il Cloud, passando anche per le risorse Fog, al fine di creare l’intero framework per l’erogazione dei servizi.
"Questa summer school – ha affermato il prof. di UniMe Antonio Puliafito, Direttore della Scuola – ha proposto un nuovo approccio alla progettazione e alla programmazione dei CPS, considerandoli come complessi “sistemi di sistemi” che richiedono una metodologia specifica per la loro progettazione e gestione. Tutti i sistemi attuali possono essere considerati CPS per loro stessa natura, e per questo motivo l’interazione tra la parte fisica e quella digitale va gestita fin dalle prime fasi della progettazione. La dimensione IoT è parte integrante dell’infrastruttura, e le risorse IoT devono essere considerate fin dall’inizio, allo stesso livello delle più tradizionali risorse di calcolo, archiviazione e rete".
La Scuola ha raggiunto l'obiettivo di insegnare come progettare un’architettura di rete con tutte le risorse virtualizzate, ottimizzando l’interazione e mantenendo il pieno controllo da parte del gestore del sistema. Studenti, ricercatori, professionisti e operatori - hanno detto il prof. Stefano Silvestri dell’ICAR CNR e il prof. Giuseppe Tricomi dell’Università di Messina, co-organizzatori della Scuola - hanno appreso la teoria che sta alla base dei CPS ed hanno lavorato concretamente mettendo in pratica quanto appreso attraverso esempi reali ed esercitazioni hands-on".